30° INTERNATIONAL SUMMER SCHOOL ON RELIGION 2023 – Intervento della prof.ssa Paola Buselli Mondin

Il Centro Internazionale di studi sul Religioso Contemporaneo promuove “30° international summer school on religion 2023“.
Segnaliamo tra i partecipanti al convegno dei prossimi 23-26 agosto anche la prof.ssa di Diritto canonico e Antropologia teologica e formazione della coscienza Paola Buselli Mondin.
La comunicazione della docente avrà il titolo “Fratello cibo, sorella umanità. Come le religioni ripartono dal cibo” di cui riportiamo un breve abstract:

Il cibo ha una funzione antropologica, non solo fisiologica, come già anni or sono sosteneva Feuerbach: “l’uomo è ciò che mangia”. A questo assunto non si è mai sottratta la società cristiana, ove il cibo è sempre stato un argomento essenziale nella riflessione teologica, per il peccato originale, da un lato, e per l’Eucarestia, dall’altro, perché la comunione con Dio si manifesta attraverso un banchetto, ossia mangiando l’ostia. Nella teologia cristiana la dietetica non è in effetti mai rimasta estranea alla bioetica, anche se con tempi, contenuti e modalità difformi, a seconda delle diverse sensibilità con cui il cristianesimo si è storicamente sviluppato. Nell’attualità è particolarmente viva la consapevolezza che il cibo non è più soltanto un problema fondamentale per i paesi poveri, ma anche una questione cruciale per la stessa condizione umana, al punto che oggi il cibo viene in considerazione anche come vero e proprio fenomeno religioso. Oggi definirsi onnivori, vegetariani, vegani, o altro…non è più solo un’opzione alimentare, bensì anche una scelta ‘religiosa’, perché il cibo non misura solo i gusti dell’uomo, ma anche la sua stessa religiosità, come dimostrano le diverse declinazioni alimentari con cui anche gli stessi cattolici si distinguono. Nell’epoca dell’antropocene, dunque, il cibo sfida la religione ad un rinnovamento antropologico, ricordando che la sensibilità religiosa dell’uomo non si identifica soltanto con la propria confessione di appartenenza, ma va oltre, e tocca, per così dire, le sue ‘viscere’. A questa sfida, ancora una volta, la società cristiana non si sottrae, offrendo riflessioni e stimoli che discernono la sensibilità religiosa dalle diverse abitudini alimentari dell’uomo contemporaneo, comprese le nuove e rinnovate ritualità religiose che proprio il cibo suggerisce. Il rito religioso assume in effetti oggi nuove forme, anche calibrabili sulla prossimità che il cibo genera nel legame Io, Bio e Dio. Tra queste nuove ritualità, nell’epoca dell’antropocene, la cucina domestica assume una speciale funzione religiosa.